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Strutture per Anziani Fragili: le sfide della riorganizzazione

Negli ultimi anni, la cura degli anziani fragili ha ricevuto un’attenzione crescente, spinta dalla crisi pandemica e dalla necessità di adeguarsi alle nuove normative introdotte, come la Missione 5 e 6 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e la Legge 33. Un approccio a questo tema arriva anche da un progetto di ricerca che si propone di indagare come le strutture dedite alla cura degli anziani stiano adattando i loro modelli di assistenza alla luce di questi fattori.

Il focus principale dell’indagine è l’accesso a un continuum assistenziale completo. Questo implica l’attivazione di misure idonee e la loro implementazione con un adeguato livello assistenziale e un necessario adeguamento del personale. La ricerca pone particolare enfasi sulla richiesta di ambienti di vita amichevoli e familiari per gli anziani, riconoscendo l’importanza di contesti che favoriscano il benessere psicofisico.

Come finanziare il cambiamento?

Tuttavia, la sfida principale che emerge è la questione delle risorse. La ricerca si interroga su come le strutture per anziani possano ottenere le risorse necessarie per implementare e mantenere tali cambiamenti. In un contesto in cui la pressione finanziaria è elevata, diventa fondamentale esplorare strategie innovative per garantire un’assistenza di qualità.

La crisi pandemica ha messo in evidenza la vulnerabilità degli anziani, rendendo necessaria una revisione dei modelli di cura. La Missione 5 e 6 del PNRR e la Legge 33 rappresentano una risposta legislativa a questa esigenza, ma il successo di tali iniziative dipenderà dall’efficace allocazione delle risorse disponibili.

La ricerca di Age-it si pone come uno strumento per comprendere come le strutture per anziani stiano affrontando il cambiamento, e il seminario pubblico del 19 gennaio ha rappresentato un momento attivo dello studio delle trasformazioni e delle sfide in capo ai servizi residenziali, grazie alla partecipazione delle realtà nazionali di rappresentanza dei gestori dei servizi residenziali e delle famiglie caregiver, le ricercatrici e i ricercatori di Age.it, sottolineando l’importanza di garantire risorse adeguate per sostenere la qualità della cura agli anziani fragili.

Le proposte di ANASTE

Nell’affrontare le sfide della nuova Assistenza Territoriale, è cruciale considerare la RSA come la risposta a lungo termine del welfare pubblico alle esigenze di coloro che non sono autosufficienti. Le RSA svolgono un ruolo chiave erogando prestazioni incluse nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) relativi ai bisogni sanitari e sono, pertanto, parte integrante del Servizio Sanitario Nazionale (SSN).

La stabilità del SSN è essenziale per garantire un efficace funzionamento del settore socio-sanitario. Al fine di rafforzare il sistema, emergono alcune proposte significative.

In primo luogo, si suggerisce l’ampliamento del Fondo Sanitario Nazionale (FSN) per garantire risorse adeguate e sostenibili.

Inoltre, è fondamentale destinare finanziamenti mirati al rinnovo dei Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro (CCNL) per assicurare condizioni adeguate al personale coinvolto al pari dei dipendenti del settore pubblico, attraverso l’adeguamento delle tariffe.

Inoltre, si richiede l’implementazione di un finanziamento specifico in conformità con la Legge 33, al fine di garantire risorse dirette alle RSA.

Infine, per ottimizzare l’efficienza del sistema, è imperativo intensificare gli sforzi nella lotta agli sprechi, promuovendo una gestione oculata delle risorse disponibili., come lo sviluppo delle RSA Multiservizi che possono rispondere efficacemente alle necessità di assistenza sociosanitaria del territorio.

Queste proposte, se attuate congiuntamente, possono contribuire a consolidare e potenziare l’Assistenza Territoriale in risposta alle nuove sfide emergenti.

di Pier Paolo Gasbarri