Individuata un’associazione tra la demenza e l’ipotensione, la glicemia e l’indice di massa corporea (Imc). A scoprirla, nel corso di uno studio pubblicato sulla rivista Jama Psychiatry, sono stati gli scienziati francesi dell’Università di Bordeaux e dell’Università di Montpellier. Secondo gli esperti, le persone che dopo la mezz’età cominciano a soffrire di pressione bassa, sperimentano una notevole perdita di peso e presentano alti livelli di zuccheri nel sangue, correrebbero maggiori rischi di essere colpiti dal declino cognitivo in età avanzata.
Gli autori sono giunti a queste conclusioni dopo aver monitorato le condizioni di salute di 3.925 persone di mezz’età per 14 anni, dal 1999 al 2014. Durante il periodo di osservazione, 785 partecipanti hanno sviluppato la demenza. L’indagine ha evidenziato che nel corso del tempo, i soggetti colpiti da declino cognitivo hanno sperimentato una significativa riduzione della pressione sanguigna e un forte dimagrimento. Nello specifico, i ricercatori hanno osservato che l’Imc dei volontari affetti da demenza è diminuito significativamente in 14 anni: all’inizio dello studio era in media di 26,1, mentre al termine si fermava in media a 24,8 – l’indice di massa corporea degli altri soggetti era invece passato da una media di 25,7 a una media di 25,3. Infine, è emerso che fin dall’inizio dello studio, i pazienti che sono andati incontro al declino cognitivo hanno sempre mostrato dosi elevate di zuccheri nel sangue.
Secondo gli esperti, la perdita di peso potrebbe rappresentare uno dei primi segni dell’insorgere della demenza. Il calo della pressione sanguigna, invece, potrebbe costituire sia una conseguenza, sia un fattore che contribuisce allo sviluppo della malattia. Infine, gli alti livelli d glicemia potrebbero rappresentare un fattore di rischio per la demenza in età avanzata. Alla luce di questi risultati, gli autori ritengono che questi tre parametri dovrebbero essere tenuti in considerazione nelle strategie di prevenzione del declino cognitivo. “Nel complesso – scrivono i ricercatori -, questi risultati suggeriscono che la glicemia elevata, la bassa pressione sanguigna e la perdita di peso potrebbero costituire elementi primari per la gestione della salute cardiometabolica nell’ambito della prevenzione primaria e secondaria della demenza negli anziani”.
Link alla pubblicazione: https://jamanetwork.com/journals/jamapsychiatry/article-abstract/2694709
fonte: http://salute24.ilsole24ore.com/articles/20847 autore: Nadia Comerci