La voce del presidente regionale dell’Associazione Nazionale delle Strutture Territoriali ANASTE che rappresenta le imprese private di assistenza residenziale e domiciliare, Gianluigi Pirazzoli, risuona come un richiamo d’allarme.
La sua dichiarazione, pubblicata su un articolo, a firma di Giovanna Corrieri su Nuova Ferrara del 26 gennaio, rivela una situazione critica: “Siamo ormai come i malati in terapia intensiva, e l’aumento delle rette di 4,10 euro nelle case di riposo è per noi un sollievo atteso da troppo tempo. Dopo più di dieci anni di tariffe immobili, i costi sono continuati a salire, culminando in un’esplosione negli ultimi quattro anni”.
Pirazzoli sostiene che l’incremento delle rette sia vitale per garantire il mantenimento e la qualità dei servizi offerti agli anziani. L’elenco delle spese sostenute include costi energetici, inflazione galoppante e adeguamenti salariali. “I nostri fornitori applicano un aumento del 10-15% su tutto, e i nostri bilanci sono in rosso da anni. Abbiamo rivolto le nostre richieste alle istituzioni per anni, ma ora, come abbiamo visto dalla manovra, la situazione è insostenibile. La Regione finalmente ci ha ascoltati.”
Pirazzoli riconosce che gli aumenti proposti potrebbero non coprire completamente le perdite accumulate nel tempo e i costi futuri. “Se si considera che la retta globale raggiunge i mille euro, questi quattro euro rappresentano appena il 2%, mentre l’inflazione è oltre il 10%. Abbiamo ottenuto questo risultato attraverso lotte accese. Comprendiamo le preoccupazioni dei cittadini e degli utenti, specialmente di coloro che non possono permettersi rate più elevate. Forse sarebbe stato logico considerare il reddito, ma questa decisione spetta al pubblico e deve essere ponderata. Se gli incrementi fossero stati distribuiti nel corso degli anni, avremmo evitato proteste, e le famiglie avrebbero gestito la situazione in modo diverso. Al momento, siamo al limite a causa della procrastinazione.”
Riguardo al futuro, il presidente auspica una revisione accurata del sistema di accreditamento, già oggetto di discussione, e una maggiore attenzione all’intero settore per garantire servizi che rispettino la dignità delle persone anziane. “Non si tratta solo di assistenza e cibo; cerchiamo di trattare le persone che si rivolgono a noi con rispetto. Questo è ciò che realmente cerchiamo.”