LA STRADA CONTRO IL TEMPO

ALLA SCOPERTA DELL’ALGORITMO RIVOLUZIONARIO PER VIVERE MEGLIO E PIÙ A LUNGO

di Michela Capurso

Nella giornata di ieri 13 maggio, il Presidente di Anaste, dott. Sebastiano Capurso, ha partecipato al Convegno, presso la sala Refettorio della Camera dei Deputati, organizzato a cura dell’associazione Longaevitas, per la presentazione del libro “La strada contro il tempo alla scoperta dell’algoritmo  rivoluzionario per vivere meglio e più a lungo”.

 Nel corso del dibattito il presidente Anaste ha sottolineato una serie di aspetti di particolare rilevanza, ed in particolare ha osservato che “il servizio sanitario nazionale avendo ridotto gli interventi di medicina preventiva  ha impedito di ridurre le malattie croniche che affliggono attualmente la nostra popolazione anziana”.

Ha ricordato infatti che attualmente, secondo i dati Istat più recenti, ci sono in Italia oltre quattro milioni di anziani non autosufficienti con gravi limitazioni funzionali, cioè persone malate che necessitano di assistenza sanitaria continuativa e professionale, e che le risorse non sono assolutamente sufficienti a garantire gli standard qualitativi e quantitativi necessari. 

A tale proposito ha ribadito come fondamentale sia il contributo che possono dare iniziative come quella della diffusione dell’algoritmo per vivere meglio: elemento fondamentale per assistere adeguatamente nel futuro gli anziani non autosufficienti, ossia quella di ridurre il loro numero attraverso attività di medicina preventiva.

Le risorse disponibili, infatti, saranno sempre minori mentre il numero di anziani tenderà ancora a crescere, e questo renderà impossibile garantire a tutti l’assistenza necessaria specialmente se si faranno ancora scelte non ben ponderate.

Ha citato, in proposito,come spendere per l’ospedale di comunità, struttura che non risulta avere alcuna reale utilità e che ci costerà un miliardo e 300 milioni di fondi del PNRR presi in prestito dalla Unione europea, sia una decisione alquanto discutibile.

L’aver puntato sulla “casa come primo luogo di cura”, cioè sull’assistenza domiciliare, proprio in un momento in cui le famiglie sono in crisi ed esiste una grande percentuale di famiglie monocomponente, cioè composte dall’unico anziano non autosufficiente, si dimostra una scelta ideologica fallimentare.

Dobbiamo quindi sviluppare stili di vita più sani, curando l’alimentazione, l’attività fisica, le buone relazioni, la tutela dell’ambiente, ma queste azioni potranno sviluppare i loro effetti benefici solo tra 20 anni. Dobbiamo coprire quindi, ammettendo che si possa partire da oggi con un piano reale di medicina preventiva, i prossimi 20 anni, in cui avremo moltissimi anziani non autosufficienti da curare. Possiamo permetterci allora di spendere le nostre modeste risorse in iniziative non prioritarie o non strategiche, come ad esempio il ponte sullo Stretto di Messina?” ha concluso Capurso.

E’ necessario quindi che la cittadinanza sia resa consapevole che oggi dobbiamo affrontare delle scelte fondamentali per garantire la sicurezza ed il decoro dei nostri anziani malati e che è necessario quindi un cambio di rotta deciso da parte del governo e dell’intera classe politica per indirizzarsi verso gli obiettivi di salute previsti dalla nostra costituzione.