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Conferenza stampa dei MInistri Fazio e Sacconi – Intervento ANASTE

Conferenza stampa dei MInistri Fazio e Sacconi – Intervento ANASTE

Roma 21 luglio 2010

I ministri Prof Ferruccio Fazio e Maurizio Sacconi hanno tenuto la Conferenza Stampa  per la presentazione di  uno studio “Rapporto sulla non autosufficienza” preparato dal Dr. Del Favero, Direttore Generale di Azienda sanitaria e presidente di Federsanità di ANCI.

Alla Conferenza Stampa dei ministri ha partecipato anche il Presidente Nazionale dell’ Anaste ( 50.000 posti letto rappresenti in Italia ), Prof Alberto De Santis, che ha presentato il  testo che sotto si riporta.

L’evoluzione demografica del nostro Paese (cfr.INRCA-ANCI) conduce verso rapporti sempre più bassi fra popolazione attiva e popolazione non attiva. L’attesa di vita si è alzata moltissimo negli ultimi decenni e, dobbiamo aggiungere noi, soltanto negli ultimissimi anni questo grande fenomeno positivo si è andato molto attenuando per le donne, che tuttavia presentano ancora nei confronti degli uomini un differenziale di sei anni. Il rapporto riconferma un fatto molto positivo: la durata del periodo di non autosufficienza non si è allungata. Tuttavia i bisogni sanitari e sociali della popolazione crescono con l’aumento dell’età ed è facile prevedere che continueranno ad aumentare.


Ciò che è stato giustamente sottolineato è la previsione della riduzione dell’offerta del lavoro di assistenza volontariamente offerto da famigliari e volontari: in particolare i potenziali care-giver per ogni non autosufficiente diminuiscono gradualmente fino al 2025, per poi calare a ritmi molto più sostenuti fino al 2045. Le previsioni, tratte da G.Bertin, non tengono sufficientemente conto dei cambiamenti di attitudine delle donne ad abbandonare il lavoro di assistenza familiare per dedicarsi maggiormente al lavoro: questa attitudine è in grado di accelerare fin dai prossimi anni il calo dell’assistenza dei familiari.


Ad oggi il lavoro di assistenza a domicilio di tipo collaborazione familiare, le cosiddette badanti spesso non sufficientemente formate per assistere un anziano con polipatologie, è stimato dall’IRS in 774.000 persone, al 90% straniere, e soltanto una su tre ha un contratto di lavoro regolare.


Le parti della conferenza che maggiormente interessano Federsalute sono le seguenti.


Le regioni italiane sono molto differenti fra loro e per un gruppo di loro, collocate nel nord-nord est, si può dare la definizione di virtuose, a differenza delle altre da Roma in giù. In quelle virtuose si offre assistenza residenziale alternativa all’ospedale ed anche più assistenza domiciliare, mentre nelle altre si offrono ospedalizzazioni, costose e peggiorative della qualità di vita dei pazienti, e meno ADI. Il ministro Fazio ha promesso che la continuità della cura verrà favorita presto dall’istituzione del fascicolo elettronico personale, di cui parla da quando è stato eletto. E’ fondamentale che chi viene dimesso da un ospedale sappia dove andare e abbia un programma di cure da seguire.


Da Roma in giù si devono chiudere posti ospedalieri ed aumentare residenze come RSA ed anche assistenza a domicilio come l’ADI. In queste regioni del sud soltanto una forma di assistenza è maggiormente praticata, quella monetaria; infatti la frequenza di assegni di accompagnamento è molto maggiore che nelle regioni virtuose, nonostante la popolazione del Sud sia più giovane e quindi ci si dovrebbe attendere meno casi di non autosufficienza. Non si è detto nulla a proposito dei disabili non autosufficienti inferiori ai 65 anni. Tuttavia il 27 c.m. terminerà i suoi lavori la commissione per la riabilitazione, presieduta dal Prof. Fini.


Il ministro Sacconi ha dichiarato che il fondo per la non autosufficienza verrà distribuito in relazione alla virtù delle Regioni: ci si chiede tuttavia come possa essere incentivante un fondo che si limita ad appena 400 milioni di euro per il Paese intero. I fondi integrativi collettivi mutualistici si stanno sviluppando molto in fretta, tanto che Confindustria ha segnalato che ogni rinnovo del contratto collettivo ne prevede l’istituzione. Il 20% di questi fondi deve essere destinato alla non autosufficienza o a cure dentali. Il ministro sembra confidare anche troppo su questo che egli ha chiamato il secondo pilastro (Libro Bianco del 2009). Non prevede possibile alcuna forma di fiscalità e quindi spetterebbe a questi fondi allargare la parte per la non autosufficienza. Si dimentica che in questo modo si aumenta il costo del lavoro in un periodo in cui la disoccupazione ancora aumenta. L contraddizione a suo tempo segnalata (vedi osservazioni di Federsalute al Libro verde del ministro) permane in tutta la sua gravità.

Il Presidente di Federsalute
Prof. Alberto De Santis