Mercoledì 23 Maggio 2012
In merito alle preoccupazioni espresse dal mondo imprenditoriale circa l’esclusione dalla certificazione dei crediti delle regioni sottoposte a piano di rientro per il deficit sanitario, la Regione Lazio precisa, in una nota, quanto segue.
Il decreto approvato dal Cdm di ieri attua quanto previsto dalla legge 183/2011 che rendeva obbligatoria la certificazione dei pagamenti della Pubblica Amministrazione, degli Enti Locali e simili escludendo, da tale obbligo, le Regioni sottoposte a piano di rientro a causa del deficit sanitario.
Una tutela, dunque, per le amministrazioni più deboli economicamente che però non ha impedito alla Regione Lazio di diventare una Regione leader in Italia nella certificazione dei crediti pro-soluto con un fondo di 500 milioni alimentato, sin dal 2010, dalla SACE e dalle banche relativi ai debiti diretti della regione, oltre a 3 miliardi l’anno di pro-soluto per l’accordo dei pagamenti riferito ai debiti sanitari.
Allo stato della conoscenza attuale del Decreto votato ieri, dal Consiglio dei Ministri, non sembra che la norma abbia subito modifiche tali da rappresentare un ostacolo, per il Lazio, al proseguimento di questa attività.