Il viaggio di Anaste ci porta al confine fra Umbria e Toscana, precisamente sulle colline di Cortona, alla Rsa Istituto Cam, che ospita pazienti con insufficienze mentali e disturbi del comportamento. La struttura ospita 62 pazienti, prevalentemente non autosufficienti, con l’assistenza di 60 operatori specializzati.
L’istituto nasce nel 1965 come progetto pilota: riuscì a creare una collaborazione di tre ministeri (Lavoro-Salute- Istruzione) per sottrarre i giovani con disturbi del comportamento, agli ospedali psichiatrici. I ragazzi seguivano un percorso di stabilizzazione psicologica ed avviamento al lavoro in settori come l’agricoltura e la falegnameria. La struttura continua ad ospitare giovani con problematiche comportamentali, non autosufficienti e si è evoluto negli anni in una “fattoria”.
Il complesso si estende sulle colline toscane per 30 ettari con, all’interno, un’azienda agricola con animali, orti e laghetti naturali. ”La prima cura per i nostri pazienti è sicuramente il verde, l’aria e lo spazio; la seconda sono gli animali,(abbiamo somarelli-per la pet therapy- caprette, pecore e pavoni) e le tante attività: dalla ceramica, al giardinaggio, al teatro e tanto sport.”- spiega il Presidente dott. Giancarlo Caprai – “Tutto questo è possibile grazie al clima familiare con cui è gestita la struttura. La nostra filosofia si può sintetizzare in tre parole: amore – rispetto – dialogo. Ai miei collaboratori dico di ricordare sempre che i nostri pazienti potrebbero essere i nostri genitori, i nostri fratelli, o i nostri figli… amiamoli il più possibile…” Anche in questa realtà, alla nostra domanda sul rapporto con il territorio, emerge il medesimo triste scenario: strutture che offrono eccellenti servizi primari, come l’assistenza ai non autosufficienti, ignorate dalle istituzioni regionali. “
Conclude il Presidente Caprai: “La ASL di appartenenza ed il Comune di Cortona ci dimostrano spesso il loro sostegno e il loro apprezzamento. La Regione Toscana, invece, ignora le nostre richieste di adeguamento delle rette, invariate dal 2008, portandoci ad una profonda crisi economica ancor più aggravata, prosegue, dal recente aumento dell’energia. Le nostre bollette – conclude – sono passate da 6.000€ a 14.000€ al mese, continuiamo a non ricevere risposte ma solo richieste. La situazione è allo stremo ed urgono ampliamenti e adeguamenti strutturali estremamente onerosi, a nostre spese, ma con quali risorse?”