Il Consiglio di Stato chiede modifiche al DM 71 definendo il disegno di riforma “un innovativo modello organizzativo dell’assistenza sanitaria territoriale, condivisibilmente imperniato su un archetipo antropocentrico, che prevede la rimodulazione dei servizi e delle prestazioni offerte affinché siano il più possibile prossimi all’utente raggiungendolo fino al suo domicilio, che diviene il primo e fondamentale luogo di cura”.
Non si accorge però che nel sistema proposto sono scomparse le RSA, che rappresentano la parte essenziale del sistema dell’assistenza territoriale, fornendo servizi residenziali agli oltre 300.000 anziani più compromessi e più bisognosi di cure, con oltre 250.000 addetti professionali contrattualizzati.
La richiesta di ANASTE
ANASTE rivendica con fermezza il riconoscimento di questa importante funzione, e chiede la immediata revisione del testo anche per questo specifico aspetto, di prioritaria importanza per il corretto funzionamento della riforma.
Il parere del Consiglio di Stato, comunque, rappresenta di fatto una bocciatura del testo che, per essere approvato, dovrà essere modificato o riscritto.
Infatti, oltre ad alcune mancanze, come ad esempio il parere del Ministero dell’Economia e labollinatura della Ragioneria dello Stato, vi sono altri importanti criticità.
Il Consiglio di Stato critica sostanzialmente il documento e ne chiede la revisione
Il Consiglio di Stato chiede modifiche al DM 71 scrivendo infatti che l’allegato tecnico “contiene una serie di indicazioni aventi carattere eterogeneo tra di loro, avendo alcune natura squisitamente prescrittiva, altre funzione evidentemente descrittiva, altre ancora risolvendosi in auspici e possibili soluzioni per l’assetto futuro”, cioè non specifica quale sia la parte prescrittiva e quale sia la parte descrittiva dell’allegato stesso.
Osserva poi che non è descritta una modulazione degli interventi richiesti e del raggiungimento degli obiettivi che, in assenza di indicazioni specifiche, dovrebbero essere conseguiti immediatamente e pienamente, senza che, nelle more della loro integrale attuazione, sia possibile riconoscere alle Regioni il finanziamento integrativo previsto per legge.
Superare i limiti del DM71
Il Consiglio di Stato, nel parere, fornisce le sue indicazioni su come superare questi limiti, e cioè con una revisione dell’allegato tecnico evidenziando le prescrizioni in appositi i riquadri, e dividendole così dal testo che ha valore descrittivo o esemplificativo, ma soprattutto richiedendo la redazione di un nuovo allegato ad hoc, da richiamare quale parte integrante del decreto unitamente all’Allegato 1, nel quale far confluire un elenco degli standard, degli organi e degli uffici, delle competenze, dei procedimenti e degli indicatori aventi natura normativa.
Questa sarebbe l’occasione per riparare alla incredibile “svista” di aver dimenticato le RSA, e tutto il mondo che esse rappresentano, il patrimonio di servizi, professionalità, strutture, umanità ogni giorno al lavoro per garantire una vita sicura e serena ai nostri anziani più fragili.
Per quanto riguarda invece le tempistiche il Consiglio di Stato chiede di inserire un cronoprogramma che indichi gli step e le tempistiche che riguardano la piena attuazione della riforma.
Il Ministero, attraverso Agenas, ha una occasione unica, anche se tempi ridotti, per recepire queste indicazioni, considerando che il DM deve essere approvato entro fine giugno, tempo nel quale dovrà anche essere richiesto un nuovo parere in Conferenza Stato Regioni.
Il coordinamento Inter-Associativo
Il coordinamento interassociativo del settore socio-sanitario, che organizza le 16 associazioni datoriali rappresentative della totalità del settore, è disponibile ad apportare immediatamente il proprio contributo tecnico e di idee per rendere possibile una riforma veramente attenta alle esigenze dei cittadini e dei lavoratori del settore.
Scarica il parere del Consiglio di Stato:
Scarica la presentazione del DM71 realizzata da Agenas: